Descrizione Progetto

Divise Militari,Uniformi militari storiche, divise e articoli di abbigliamento militare di vari eserciti e periodi storici compriamo ed acquistiamo. Soddisfiamo ogni specifica richiesta di collezionisti  privati che cercano divise militari storiche in vendita. Offriamo una vasta selezione di Collezionismo per divise sl catalogo di  Antichità il Castello.

Per militaria dell’Esercito Italiano si intende l’insieme di mostreggiature, fregi, distintivi, gradi, uniformi, che costituiscono una delle componenti più … mondo militare, dei suoi valori, della sua storia, affondando le proprie radici nella tradizione.

L’uniforme, o divisa, è una foggia di vestire che serve a distinguere chi la indossa, indicando la qualità, e, se del caso, il grado di cui è insignito. Le divise da ufficiale di ogni grado. Sono prescritte analoghe stoffe per le divise dei sottufficiali.

L’uniforme è una particolare foggia d’abito, detta anche divisa, che serve a distinguere chi la indossa indicandone l’appartenenza a un determinato corpo, a una determinata categoria, e anche, eventualmente, il grado e la funzione che egli riveste all’interno di quel corpo.

Sin da quando furono introdotte per la prima volta, probabilmente nella New Model Army di Oliver Cromwell nell’Inghilterra di metà ‘600, le uniformi militari hanno avuto essenzialmente due scopi. Il primo: permettere ai soldati di distinguere gli amici dai nemici. Il secondo: essere abbastanza robuste da non ridursi in pezzi a causa delle condizioni, a volte piuttosto agitate, nella quali si trova spesso chi le indossa.

Dalla seconda metà dell’Ottocento, la tecnologia cominciò a rendere le armi in grado di colpire qualcosa con un ragionevole grado di precisione oltre una settantina di metri, e a questi due scopi se ne aggiunse un terzo: mimetizzare i soldati con l’ambiente circostante. Alla fine dell’Ottocento, i vari eserciti del mondo capirono che far indossare ai propri soldati eleganti giacche bianche o rosse nell’era delle mitragliatrici cominciava a non essere più una buona idea.

L’introduzione di uniformi dai colori spenti – non ancora mimetiche, cioè “a macchie”, ma comunque grigie, marroni o verdi – fu un processo lentissimo a causa dei problemi strutturali che affliggevano la mentalità burocratica e tradizionalista di quasi tutti gli eserciti del mondo: tanto lento che durante la Prima Guerra Mondiale i soldati francesi andavano all’assalto ancora vestiti di azzurro polvere, e, i primi mesi, spesso indossando guanti bianchi e sgargianti cappellini rossi.

Dai primi anni del ‘900 non sembra in realtà essere cambiato molto, come racconta il settimanale The Atlantic, almeno nell’esercito americano, e non c’è da dubitare che sia così in molti altri eserciti. La storia delle uniformi americane degli ultimi anni racconta molto bene le assurdità e le distorsioni a cui è sottoposto il mercato delle forniture militari. Un mercato che – ci si aspetterebbe – dovrebbe essere estremamente efficiente, visto che dal suo funzionamento dipende la vita di migliaia, spesso decine di migliaia, di uomini.